Il Wine Bar dell’Enoteca Del Frate nasce nel 2000 dall’esigenza di tornare alla degustazione dei vini. Tutti, anche quelli meno conosciuti.
L’idea era quella di poter provare le varie etichette, incuriosire, stupire, ampliare gli orizzonti in fatto di bere e sentir parlare di vitigni diversi annusando il terroir al momento del racconto.
La cucina del Wine Bar
Va da sé che dopo una pur breve degustazione il desiderio di mangiare qualcosa prenda il sopravvento. Così si mette in moto la brigata, dapprima con una cucina fredda, di alta gastronomia e poi una vera e propria cucina con primi e secondi espressi.
Biblioteche di vino
È all’inizio degli anni ’90 che in Italia fioriscono i wine bar, come appendici delle enoteche, ad ampliare le pagine di questi luoghi che sono vere e proprie biblioteche del vino. Un posto quindi dove non solo cercare le etichette ma sfogliarle e leggerle senza misurare il tempo. La mescita è il fulcro del concetto di wine bar, una grande lista di vini di qualità al bicchiere, oltre, ovviamente, ad una carta di pregio.
Il modello francese
L’idea di wine bar ricalca il modello francese del bar à vin, un ristorante che oltre ai piatti di cucina serva vino da degustazione. Un bar che non è certamente di quelli italiani, che assumono altri significati e assolvono altre esigenze. Un luogo dove trovare il semplice quanto nobile accostamento “1piatto/1 bicchiere”. Con il valore aggiunto di un sommelier (o un esperto ristoratore) che sappia rivelare con nonchalance i segreti nascosti nel bicchiere scelto. Perché l’ideale è scegliere o, ancora meglio, averne la possibilità e lasciarsi guidare da chi ne sa di più.
La cantina
Protagonista del wine bar è la cantina che indica non solo il vasto assortimento delle bottiglie a disposizione ma l’aspetto estetico, a riprendere il concetto di biblioteca. Mangiare e bere lasciandosi distrarre da etichette sconosciute, da bottiglie di pregio e magari qualche magnum e insolite Balthazar e Nabuchodonosor.